domenica 8 giugno 2014


INDICE DEL BLOG


CONTESTO STORICO:
POST 1: IL MONDO DAL 1945 AL 1956
POST 2: "IL TEMPO DEL RACCONTO"
POST 3: SINTESI DELLA STORIA DELL'U.R.S.S. (DAL 1922 AL 1953)

CONTESTO GEOGRAFICO:
POST 1: LA RUSSIA
POST 2: CHE COS'E' L'ARCIPELAGO?

CONTESTO TECNOLOGICO:

POST 1: ANALISI DEL CONTESTO TECNOLOGICO
POST 2: BARCHE
POST 3: CARRI ARMATI\BOMBA ATOMICA
POST 4: VAGONE FERROVIARIO
POST 5: CELLULARE
POST 6: MITRAGLIATRICE
POST 7: LUCE ARTIFICIALE
POST 8: RADIO\ONDE RADIO

RIFLESSIONI PERSONALI:
POST 1: I GULAG DI KIM
POST 2: GLI INGEGNERI DEGLI ANNI VENTI
POST 3: "BOIA PER CASO"

GULAG:
POST 1: LE TIPOLOGIE DI GULAG
POST 2: NOTIZIE RIGUARDO AI GULAG
POST 3: CHE COS'E' UN GULAG?

NOTIZIE SULL'AUTORE: 

POST 1: NOTIZIE SULL'AUTORE

PRESENTAZIONE :

POST 1: PRESENTAZIONE

ABECEDARIO:

POST 1: ABECEDARIO


POST TOTALI: 22

sabato 7 giugno 2014



ABECEDARIO



A   Aleksander, Arcipelago, Arresto
B   Botte, Buio
C   Contadino, Comunista, Cella
D   Disinfettante, Donne, Decina, Divisa
E   Elettrone, Esercito
F   Ferrovie, Fiumane
G   Gulag
H   Hitler
I    Interrogatorio, Istruttoria
L   Luce, Lardo, Ladri, Libri
M   Mitragliatrice, Morte, Museruola
N   Nave
O   Oro, Occhiali
P   Pancacci, Pane
Q   Quadro
R   Rasatura, Rasoi, Rivoluzione
S   Sonno, Stalin, Stolypin, Sciopero, Stupro
T   Thè, Tortura
U   Uccidere, Uccelli
V   Violenza, Verde
Z   Zek, Zar

venerdì 6 giugno 2014


I GULAG DI KIM


Questo articolo racconta la storia Ahn Meyeong Chul uno dei pochi detenuti che è riuscito a scappare dai "gulag" voluti dal dittatore nord coreano.



Si dice sempre che si studia la storia per non commettere gli errori-orrori passati; però, dove comanda l'ignoranza, non c'è nulla da fare.

giovedì 5 giugno 2014



GLI INGEGNERI DEGLI ANNI 20


"Un ingegnere?!
Io ero stato allevato appunto in tale ambiente e ricordavamo bene gli ingegneri degli anni Venti: l'intelletto aperto e luminoso, l'umorismo libero e inoffensivo, la larghezza e agilità di pensiero, la disinvoltura nel passare da un campo dell'ingegneria a un altro, e in generale della tecnica alla società, all'arte.
E poi, la buona educazione,  la finezza di gusti; la buona lingua, armoniosa e priva di contaminazioni; uno si dilettava di musica, un altro dipingeva; e sempre, tutti, portavano impressa sul volto la spiritualità."

pagina 207, quinto capitolo ("Prima cella, primo amore") della prima parte ("L'industria carceraria").


Questa che ho raccolto è la descrizione che dà Solzenicyn degli ingegneri.
A me piace molto poiché descrive l'ingegnere come un persona molto intelligente con un ingegno esteso che riesce a "toccare" quasi tutti i rami dello scibile.
E' un'immagine molto interessante quella presentata da Solzenicyn.
L'ingegnere è descritto come una persona con una mente vivace, dall'umorismo libero e inoffensivo, educato, fine,  con l' intelletto aperto e luminoso, caratteristiche che difficilmente si riescono a trovare in un'unica persona.
Purtroppo oggigiorno l'ingegnere è visto (nella maggior parte dei casi senza sbagliare) come una persona che studia unicamente gli aspetti tecnici della scienza.



mercoledì 4 giugno 2014


"BOIA PER CASO"


"Per non sventolare troppo i manti bianchi dei giusti, chiediamoci: se la mia vita avesse preso una piega diversa, non sarei diventato boia anch'io?
E' una domanda paurosa se si vuole rispondere onestamente."


pagina 172, quarto capitolo ("Le mostrine celesti") della prima parte ("L'industria carceraria").



Solzenicyn intende per boia i militari che facevano parte della NKVD.
Questi militari commisero azioni inumane prendendosela sempre con persone indifese.
La riflessione dello scrittore è molto semplice: se fossi stato io indottrinato dal regime e dal sistema sarei riuscito a mantenere la mia coscienza\essenza?
Lascio a voi la risposta...
Un'altra cosa che mi ha stupito leggendo il libro è il fatto che tutta questa violenza fosse gratuita e svolta da sovietici verso altri sovietici.
Il copione della procedura era sempre lo stesso: la persona veniva arresta per un'inezia (quasi fosse uno scherzo), torturata e poi spedita nei campi di lavoro.
Leggendo queste 2 righe sono giunto alla conclusione che prima di giudicare qualcuno bisogna
sempre tener conto del contesto generale (sociale-storico-geografico) che ha "cresciuto" quell'individuo.
 

martedì 3 giugno 2014



ANALISI DEL CONTESTO TECNOLOGICO


Dall'elenco delle tecnologie raccolte in questo blog possiamo notare che durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato post guerra la società sovietica era evoluta da un punto di vista tecnologico.
La Russia degli Zar che fondava le sue radici in una società rurale risultava completamente rinnovata.
Prima con la N.E.P. e poi con i piani quinquennali l'U.R.S.S. si avviò con molto ritardo verso una industrializzazione massiccia e rapida basata sull'industria pesante, la quale portò inevitabilmente ad uno sviluppo tecnologico.
Nell'ambito militare la tecnologia era alla avanguardia seconda solo a quella americana.
I sovietici riuscirono a sviluppare la bomba a fissione (più o meno indipendentemente) e in seguito quella a fusione, erano dotati di un' ottima marina e aviazione, e le ricerche militari erano sempre ben finanziate.
Uno dei prodotti più conosciuti e apprezzati a livello mondiale della tecnologia militare sovietica fu la AK-47.
Per quanto riguarda la tecnologia civile furono poche le scoperte sovietiche di importanza rilevante.
La tecnologia civile sovietica era per lo più importata (l'idea non il prodotto)  dall' occidente.








lunedì 2 giugno 2014


BARCHE


"Mandavano gli zek anche a Vorkuta su grossi barconi fino ad Ad'zvavom, da lì si raggiungeva il punto di smistamento di VorkutLag ed era a un passo da Ust'-Usa: una decina di giorni con le chiatte; sono piene di pidocchi, e la scorta permette di salire in coperta a uno a uno e scuotersi da dosso i parassiti nell'acqua.
Anche i trasferimenti con barche non erano diretti, venivano interrotti, ora trasbordavano i detenuti su altre barche, ora costringendoli a trascinarle, ora percorrendo certi tratti a piedi.
[...] Questi fiumi scorrono direttamente a nord, i barconi erano panciuti, capaci, e solo così fu possibile trasferire tutta quella grigia massa dalla Russia viva al Settentrione dove non c'è vita.
Buttavano gli uomini nell'ampio truogolo del barcone e là giacevano, alla rifusa, muovendosi come granchi in una cesta.
A volte la massa era trasportata all'aperto, a volte veniva coperta con un telone, sia perché non fosse visibile, sia per farle meglio la guardia, non certo per ripararla dalle piogge."


pagina 572, terzo capitolo ("Carovane di schiavi") della seconda parte ("Moto perpetuo").