GLI INGEGNERI DEGLI ANNI 20
"Un ingegnere?!
Io ero stato allevato appunto in tale ambiente e ricordavamo bene gli ingegneri degli anni Venti: l'intelletto aperto e luminoso, l'umorismo libero e inoffensivo, la larghezza e agilità di pensiero, la disinvoltura nel passare da un campo dell'ingegneria a un altro, e in generale della tecnica alla società, all'arte.
E poi, la buona educazione, la finezza di gusti; la buona lingua, armoniosa e priva di contaminazioni; uno si dilettava di musica, un altro dipingeva; e sempre, tutti, portavano impressa sul volto la spiritualità."
pagina 207, quinto capitolo ("Prima cella, primo amore") della prima parte ("L'industria carceraria").
Questa che ho raccolto è la descrizione che dà Solzenicyn degli ingegneri.
A me piace molto poiché descrive l'ingegnere come un persona molto intelligente con un ingegno esteso che riesce a "toccare" quasi tutti i rami dello scibile.
E' un'immagine molto interessante quella presentata da Solzenicyn.
L'ingegnere è descritto come una persona con una mente vivace, dall'umorismo libero e inoffensivo, educato, fine, con l' intelletto aperto e luminoso, caratteristiche che difficilmente si riescono a trovare in un'unica persona.
Purtroppo oggigiorno l'ingegnere è visto (nella maggior parte dei casi senza sbagliare) come una persona che studia unicamente gli aspetti tecnici della scienza.
Nessun commento:
Posta un commento